Come riconoscere i diversi tipi di font? Alcune semplici regole per farlo
La diversità delle forme dei caratteri influisce sull'estetica e la leggibilità del testo. Esistono migliaia di font diversi con le forme più disparate, per riconoscerli sono stati fatti diversi tentativi di classificazione.
Secondo la classificazione di Novarese*, che è una delle più accreditate, tutti i caratteri si posso dividere in 10 famiglie suddivise in base alla caratterizzazione storica e al disegno delle loro aste e del loro tratto terminale:
- presenza o meno di grazie
- la forma delle grazie
- il contrasto tra aste sottili e aste spesse
Lapidari - si rifanno agli antichi caratteri romani. Hanno grazie triangolari che formano un angolo acuto con la linea di base, tipica delle incisioni a scalpello sulla pietra.
Medievali - chiamati anche gotici. Erano i caratteri tipici del periodo di Gutenberg, ma oggi di difficile lettura. Hanno estremità allungate caratterizzate da angoli accentuati. Le grazie sono definite "a punta di lancia rivolta verso il basso" e sono il risultato dell'uso del pennino calligrafico a punta piatta e larga tenuto a 45 gradi..
Veneziani - derivano dai caratteri romani antichi, come i Lapidari, ma da questi si differenziano per l'estremità arrotondata delle grazie e per il piede dell'asta appena concavo.
Transizionali - hanno grazie orizzontali e sottili, terminano con un'asta la cui base ha andamento lineare. Appartengono a questa famiglia tutti i grandi classici caratteri dastampa utilizzati in editoria, ad esempio il Times New Roman è un tipico esempio di carattere transizionale.
Bodoniani - hanno un rapporto di spessore esasperato tra aste sottilissime e aste spesse. Le grazie si uniscono con l'asta verticale della lettera formando un evidente angolo retto.
Egizi - sono riconoscibili per le grazie molto accentuate e ad angolo retto.
Lineari - detti anche bastoni. Sono i caratteri di concezione più moderna, privi di grazie e spessori delle aste uniformi, al giorno d'oggi chiamati comunemente sans serif.
Scritti - detti anche calligrafici. Imitano la scrittura a mano. Assumono pertanto caratteristiche assai eterogenee in relazione al tipo di strumento di scrittura che si imita. Possono essere suddivisi in calligrafici legati o non legati.
Ornati - sono caratteri con decorazioni. Formati generalmente dalle sole lettere maiuscole, utilizzati come capilettera.
Fantasia - gruppo difficilmente classificabile, comprendente tutti i caratteri che non rientrano nelle precedenti categorie.
In alto una schematizzazione che illustra la diversità delle grazie e dei tratti terminali per ciascun gruppo.
Qui di seguito alcuni esempi di font abbastanza comuni secondo la classificazione di Novarese.
* [Aldo Novarese (1920-1995) – Artista, fotografo, pittore, illustratore è stato uno dei più grandi studiosi italiani di "lettering" nonché disegnatore di caratteri tipografici per la celebre fonderia torinese Nebiolo]
DA SAPERE
Comic Sans: no grazie!
Il Comic Sans è uno dei caratteri presenti in tutti i PC ed è stato (inspiegabilmente) molto apprezzato e ampiamente utilizzato in slides, presentazioni powerpoint e anche documenti ufficiali.
Oggi è riconosciuto come uno dei font più brutti mai disegnati ed è fonte di scherno worldwide tra designer e non! Vi consiglio di non utilizzarlo, mai.
Più in generale i caratteri Lapidari, Medievali, Scritti, Ornati e Fantasia sono troppo particolari e adatti solo
in situazioni molto precise, e a piccole dosi, il mio consiglio è di evitarli.
Fonti bibliografiche:
G. Fioravanti Grafica & Stampa. Zanichelli, 1990
D. Hewson et al. Il manuale del desktop publishing. Zanichelli, 1995
A. Hohenegger. Graphic design. Romana Libri Alfabeto 1986